Slider

Il Lucival

Il secondo dopoguerra ha rappresentato, per tutta l’Italia, un periodo cruciale; sconfitta dalla guerra in ogni senso, appariva distrutta nelle infrastrutture ma anche nel suo tessuto sociale, e doveva rimboccarsi le maniche per affrontare la sfida della ricostruzione. Impresa davvero ardua per un paese privo di case, strade, industrie e smarrita nei sentimenti. La voglia di fare, però, era ritornata, alimentata dall’entusiasmo di vivere con la serenità e la leggerezza che gli anni della guerra avevano soffocato. Nel 1951 era nato il Festival di Sanremo e l’allora giovanissima Nilla Pizzi che vi aveva spopolato con la sua voce era stata ospite negli anni successivi proprio a San Lucido, conquistando tutti con la canzone Grazie dei Fiori. Anche la nostra comunità, come il resto dell’Italia, viveva un periodo di ottimismo, di incredibili trasformazioni sociali e di crescente entusiasmo culturale. Era certamente il contesto giusto per dar spazio alla lungimiranza propria dei sognatori e far nascere il Lucival. La prima edizione di questo evento è datata, infatti, 1954 ed era pure l’anno di due importanti avvenimenti per l’Italia: il 3 gennaio la RAI, radiotelevisione italiana, aveva avviato la trasmissione dei programmi televisivi in bianco e nero, e il 19 agosto era scomparso uno dei più grandi statisti del nostro Paese, Alcide De Gasperi.
Il Lucival sanlucidano aveva l’impronta di una manifestazione di arte e di cultura che ambiva a valicare i confini locali per raggiungere tutta la Calabria; infatti, scrittori, poeti, giornalisti e artisti di vari ambiti potevano concorrere per premi quali “Il Giornale d’Italia” e “La Calabria Letteraria”. Inoltre il Lucival non era destinato solo ad un pubblico adulto, ma si rivolgeva anche ai più piccini con “La Palestra dei Piccoli”, “L’Ugola d’Oro”, “Lo Zibaldone”. L’idea della manifestazione era maturata grazie all’intuito del Prof. Giovanni Ciorlia, direttore artistico e primo presidente della Pro Loco, del Prof. Dalmazio Chiappetta, del Prof. Antonio Calomino, Sindaco di San Lucido, e del Prof. Giacomoantonio Napolitano (direttore didattico). L’orchestra “Primavera” diretta dal maestro Franco Perri e il quartetto “Aurora”, diretto da Davide Iorio, costituivano, invece, il cuore pulsante dell’evento.
Dopo aver trionfato nell’edizione del Lucival del 1955, “Notte Sanlucidana” è divenuta nel tempo l’inno della cittadina. Scritta dal maestro Clemente Selvaggio e musicata dal maestro Matteo Puzzello, oggi San Lucido può pregiarsi di un’opera musicale che ne racconta i luoghi, i profumi, i paesaggi e la bellezza.
Image
Notte Sanlucidana - Michele Perri
San Lucido - Home to you - Paul Byrom
" NOTTE SANLUCIDANA "

Aiosati, aiosati!
O marinaio, che in ciel c'è la luna.
Aiosati, aiosati!
Che il mare già t'aspetta e chiama te.
Aspetta pure la barchetta tuache sta giocando con l'onda del mare.
San Lucido dall'alto ascolterà,
la tua canzone che viene dal mar.
San Lucido!
Son nate le viole
nelle tue belle aiuole
sento l'odor nell'aria.
San Lucido!
Tu sei la stella mia
della Calabria in fiore
tu sei la primavera.
Nessun lo crederà 
che tu sei bella
ma oggi lo sapranno
ch'è verita.
Fiore del mare 
Va la canzon del cuore
perchè ricorda ancora
il mio amore.
San Lucido, San Lucido!
La luna t'ha argentata e sei un incanto.
San Lucido, San Lucido!
Ch'è bello passeggiare per Pullella,
o per la piazza che si chiama Fiume
che porta a quel castello tanto bello.
Quei luoghi mi ricordano il mio amore
che non potrò dimenticare più.
" U LUCIVALLI"

De nov'anni a chissa parte,
tra lu tiempu dj miluni,
quannu ancora bona parte
dj bagnanti sciampagnuni
si ricrjanu le ossa
ndrà lu mari e supra a spiaggia,
a San Lucidu, na mossa
d'a Pro-Locu tanta saggia
ni pripara nu festunu
ch'è cchù bellu e nu vigliune!
Lucivalli è statu dittu
e sa vuce sientu mpiettu!

E' nnà festa d'allegria
ccù cantanti e batteria,
cà vò esse nù salutu
all'amicu ch'è venutu
e si gode se bellizze
de su mari e sè viuzze
de sa perla ncastunata
ntrà sa terra mprofumata!

Lucivalli, Lucivalli
quanta è bella la stagiune
senza veste e senza scialli;
senza gialla e pantalune!
Sulamente due pezzuddre 
cumu pampine de ficu
ti cummoglianu e minneddre
e de l'atra nnù ti dicu!
Io t'aspiettu tutti l'anni
pè ti videre e ti sente,
pè cacciare li malanni
pù mi sente cchiù pezzente.

                  Armando Vivacqua
Image
Foto di Bruno Scanga
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.